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Esercizi anaerobici 


L' esercizio anaerobico è un' attività fisica sufficientemente intensa da innescare il metabolismo anaerobico. È usato dagli atleti negli sport non di resistenza, per favorire forza, velocità e potenza e dai body-builders per costruire massa muscolare. I muscoli allenati con esercizi anaerobici si sviluppano diversamente rispetto all' esercizio aerobico; portando ad un maggior rendimento nella breve durata: attività ad alta intensità, che durano da pochi secondi fino ad un contributo metabolico anaerobico massimo di  2 minuti. Qualunque attività oltre i 2 minuti o giú di lí, sia essa estremamente facile o immensamente intensa, avrà una grande componente metabolica aerobica. Il metabolismo anaerobico, conosciuto anche come dispendio energetico anaerobico, è una parte naturale di tutto il dispendio energetico metabolico del corpo. Di fatto, il muscolo scheletrico a rapida contrazione (rispetto al muscolo a contrazione lenta) è intrinsecamente costituito da caratteristiche metaboliche anaerobiche, cosicché qualunque reclutamento di fibre muscolari a rapida contrazione porterà ad un aumento del dispendio energetico anaerobico. L' esercizio intenso, che duri oltre 4 minuti o piú (es. una corsa di 1,6 km), può avere ancora una notevole componente di dispendio energetico anaerobico. Il dispendio energetico anaerobico è difficile da quantificare accuratamente; ciononostante sono disponibili numerosi metodi ragionevoli per stimare la componente anaerobica nell' esercizio.

L' esercizio aerobico, d' altra parte, comporta attività ad intensità minore, eseguite per periodi di tempo piú lunghi. Queste attività come camminare, correre (compreso l' allenamento detto "a intervalli"), nuotare, pedalare, richiedono parecchio ossigeno per generare l' energia necessaria all' esercizio prolungato (cioè il dispendio energetico aerobico).

Vi sono due tipi di sistemi energetici anaerobici: 1) i fosfati ad alta energia (ATP adenosintrifosfato e CP creatinfosfato) e 2) la glicolisi anaerobica. I fosfati ad alta energia sono immagazzinati in quantità molto limitate all' interno delle cellule muscolari. La glicolisi anaerobica usa esclusivamente il glucosio (e il glicogeno) come combustibile in assenza di ossigeno, o, piú specificamente, quando l' ATP è richiesto in quantitativi che eccedono quelli forniti dal metabolismo aerobico. La conseguenza della rapida demolizione del glucosio è la formazione di acido lattico (piú propriamente, lattato a livelli pH biologici). Le attività fisiche che durano fino a trenta secondi si affidano principalmente al primo sistema, ATP-PC (del fosfageno). Oltre questo tempo iniziano a predominare sia il sistema metabolico aerobico che quello glicolitico anaerobico. Il sottoprodotto della glicolisi anaerobica, il lattato, è stato tradizionalmente ritenuto dannoso per la funzione muscolare. Tuttavia, ciò sembra possibile solo quando il lattato è a livelli molto alti. In realtà durante l' esercizio intenso, all' interno e intorno alle cellule muscolari avvengono molti cambiamenti che possono comportare affaticamento; il lattato elevato ne è soltanto uno (l' affaticamento, cioè l' incapacità muscolare, è una materia complessa). Elevate concentrazioni di lattato nei muscoli e nel sangue sono una conseguenza naturale dello sforzo fisico, indipendentemente da quale forma assuma: facile, moderato, vigoroso o intenso. L' efficacia dell' attività anaerobica può essere migliorata con l' allenamento. 
 

Soglia del lattato (LIP o Punto di Flesso del Lattato)

La soglia del lattato (LT) è quell' intensità d' esercizio alla quale l' acido lattico inizia ad accumularsi nel flusso sanguigno. (Ciò non è rigorosamente esatto, poiché l' "acido lattico" di per se non esiste ai livelli di pH presenti nel corpo. Il suo anione, la molecola del lattato, si accumula nel sangue: perciò il suo uso nell' "insorgenza dell' accumulazione di lattato nel sangue" (OBLA) è inteso come "lattato", non "acido lattico". Il motivo dell' acidificazione del sangue ad alta intensità d' esercizio è duplice: gli alti tassi di idrolisi dell' ATP nel muscolo rilasciano ioni d' idrogeno mentre vengono co-trasportati fuori dal muscolo e nel sangue attraverso l' MCT (trasportatore monocarbossilato); e pure le riserve di bicarbonato nel sangue cominciano ad esaurirsi). Questo capita quando se ne produce piú rapidamente di quanto ne venga tolto (metabolizzato). Tale punto viene talvolta definito come soglia anaerobica (AT), o insorgenza dell' accumulo di lattato nel sangue (OBLA). Quando ci si esercita al di sotto dell' intensità di LT, tutto il lattato prodotto dai muscoli è rimosso dal corpo senza che si accumuli. La soglia del lattato è un limite utile per decidere l' intensità dell' esercizio, per allenamento o corsa negli sport di resistenza (es. corse a lunga percorrenza, bicicletta, voga, nuoto, motocross, sci di fondo); può essere notevolmente aumentata con l' allenamento. La soglia anaerobica si ritiene sia all' incirca fra il 90% e il 95% della nostra frequenza cardiaca massima; l' allenamento a intervalli sfrutta la capacità del corpo ad eccedere temporaneamente la soglia del lattato, per poi recuperare (ridurre il lattato nel sangue) operando al di sotto della soglia, mentre ancora si fa attività fisica. Il Fartlek e l' allenamento a intervalli sono simili, avendo come maggiore differenza le relative intensità dell' esercizio, il che si può illustrare in un esempio reale: l' allenamento Fartlek consiste in una corsa costante; per un periodo di tempo si corre poco sopra la soglia del lattato, poi si corre appena sotto di essa; mentre l' allenamento a intervalli sarebbe correre parecchio al di sopra della soglia, ma poi rallentare fino a una camminata o corsetta nei rimanenti periodi. L' allenamento a intervalli può assumere la forma di molti diversi tipi di esercizio e dovrebbe strettamente replicare i movimenti presenti nello sport.(3)

La misurazione accurata della soglia del lattato comporta prelievi di sangue (di solito un taglietto sul dito, o lobo dell' orecchio) durante una prova di salita dove l' intensità dell' esercizio è progressivamente aumentata. La misurazione della soglia si può anche eseguire non invasivamente col metodo dello scambio gassoso (Quoziente respiratorio), che richiede un carrello metabolico per misurare l' aria inspirata ed espirata.

Sebbene la soglia del lattato venga definita come il punto in cui l' acido lattico inizia ad accumuluarsi, alcuni analizzatori la approssimano, utilizzando il punto nel quale il lattato raggiunge la concentrazione di 4 mM (a riposo è intorno a 1 mM).



Effects of anaerobic exercise and aerobic exercise on biomarkers of oxidative stress

Environmental Health and Preventive Medicine Volume 12, Number 5 / September, 2007
Minyi SHI, Xin Wang, Takao Yamanaka, Futoshi Ogita, Koji Nakatani and Toru Takeuchi

Abstract
Objectives  In addition to having health-promoting effects, exercise is considered to induce oxidative stress. To clarify whether increased oxygen consumption during exercise induces oxidative stress, we investigated the effects of aerobic exercise and anaerobic exercise on a series of oxidative damage markers. Methods  One group of subjects performed aerobic exercise and another group performed anaerobic exercise with similar workloads, but with different levels of oxygen consumption. Blood and urine samples were collected before, immediately after, and 3, 9, and 24 h after exercise. Serum uric acid (UA) and creatine phosphokinase were evaluated. As markers of oxidative damage to lipids, proteins and DNA, we evaluated serum 4-hydroxy-2-nonenal, urinary F2-isoprostanes, serum protein carbonyls, and leukocyte 8-hydroxydeoxyguanosine.

Results  
Oxygen consumption was significantly greater during aerobic exercise. Although UA level increased immediately after aerobic exercise and decreased thereafter, UA level did not change after anaerobic exercise. The two types of exercise had significantly different effects on the change in UA level. After anaerobic exercise, the levels of 8-hydroxydeoxyguanosine and 4-hydroxy-2-nonenal significantly increased at 24 h and 3 h, respectively. The levels of creatine phosphokinase and F2-isoprostanes decreased after exercise. The two types of exercise caused no apparent significant differences in the levels of these biomarkers. 
 
Conclusion  The findings suggest that similar workloads of anaerobic exercise and aerobic exercise induce reactive oxygen species (ROS) differently: aerobic exercise seems to initially generate more ROS, whereas anaerobic exercise may induce prolonged ROS generation. Although more oxygen was consumed during aerobic exercise, the generated ROS did not induce significant oxidative damage. Oxygen consumption per se may not be the major cause of exercise-induced oxidative damage.

 

Mortality and longevity of elite athletes.

Teramoto M, Bungum TJ.J Sci Med Sport. 2009 Jun 30.
Department of Sports Education Leadership, University of Nevada, Las Vegas, USA.

The health benefits of leisure-time physical activity are well known, however the effects of engaging in competitive sports on health are uncertain. This literature review examines mortality and longevity of elite athletes and attempts to understand the association between long-term vigorous exercise training and survival rates. Fourteen articles of epidemiological studies were identified and classified by type of sport. Life expectancy, standardised mortality ratio, standardised proportionate mortality ratio, mortality rate, and mortality odds ratio for all causes of death were used to analyse mortality and longevity of elite athletes. It appears that elite endurance (aerobic) athletes and mixed-sports (aerobic and anaerobic) athletes survive longer than the general population, as indicated by lower mortality and higher longevity. Lower cardiovascular disease mortality is likely the primary reason for their better survival rates. On the other hand, there are inconsistent results among studies of power (anaerobic) athletes. When elite athletes engaging in various sports are analysed together, their mortality is lower than that of the general population. In conclusion, long-term vigorous exercise training is associated with increased survival rates of specific groups of athletes.


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